martedì 17 agosto 2010

17 08 2010

Visita al Nuraghe Seruci. Gonnesa.

Il viaggio prosegue nella memoria di Pietra. Pietra nascosta, eppur ovunque presente. Celata ai vacanzieri marini sguardi, si concede a chi si sofferma ma non a chi corre, a chi Vede e non solo guarda. Privilegio dei pochi, tesoro da riconoscere nell’anima, prima che da riscoprire dalla terra. Strato su strato, centimetro su centimetro, sudore su sudore, viene fuori Storia, compagna di Pietra. La nostra storia, antica, dimenticata, eccola, dalla terra dell’oblio nuovamente liberata. Pietra dei Millenni, sotto gli sguardi di tutti, Vista dai pochi, dimenticata dai tanti, palpitante muto racconto. Inconcepibili ritardi, intollerabili silenzi. Indizi vari, sparsi nel territorio: Domus de Janas, Tombe dei Giganti, Templi a Pozzo o Pozzi Sacri; densi, fitti, onnipresenti, Sardo umano paesaggio, Simboli. Fuoriescono, Le Pietre. Spoglie, essenziali, Iceberg. Rocciose testimonianze dell’ieri, memorie presenti nei cuori, se non nelle menti, dell’oggi. Sguardi di Bronzo, tesori di pietra, guida delle genti, degli Uomini riferimento, dei vigliacchi blando paravento, è sulla Storia il nostro basamento. Uomini: delle Torri costruttori, degli amici protettori, dei nemici distruttori. Forgiati nella Pietra, i comuni destini dell’ieri si intrecciano con l’oggi. Dea Madre, Madre Terra, Ospitale e Ostile, Maestra di sapienza, nel ritorno a te, sola speranza.

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