Sella del Diavolo e promontorio di S.Elia
La leggenda racconta che un giorno i diavoli, attratti dal fascino e dalla bellezza del golfo di Cagliari se ne impadronirono, Dio mandò allora i suoi angeli prediletti guidati dall'arcangelo Michele per scacciare Lucifero e i suoi adepti, ma nella fuga quest'ultimo perse la sua sella che cadde e si pietrificò, il promontorio fu quindi chiamato SELLA DEL DIAVOLO e il golfo tanto ambito GOLFO DEGLI ANGELI. La zona, di circa tre chilometri quadrati, racchiude un affascinante connubio di verde, roccia e mare, un piccolo paradiso racchiuso tra Calamosca e la sella del diavolo.
Nel punto più elevato del promontorio (m 135 slm) esisteva un TEMPIO PUNICO DEDICATO ALLA DEA ASTARTE, di cui ora non rimane più traccia. Nei dintorni è visibile invece una cisterna romana, dalla classica forma a sezione tronco-conica con un diametro di circa 5 mt, l'imboccatura è protetta da una grata metallica e a fianco ad essa è visibile il sistema di vasche e canalette costruito sulla roccia in maniera da far confluire l'acqua piovana. Poche decine di metri più a valle della cisterna romana, in direzione ovest, è presente un altra cisterna, punica, di 27 metri di lunghezza e 6 di altezza.
Nei dintorni è visibile la torre di S.Elia, la torre del Poetto (raggiungibile tramite una ripida discesa fra le roccie), il fortino della seconda guerra mondiale e i resti del monastero di S. Elia abitato dai monaci vittorini nell'XI secolo. Pare che già dal periodo pisano fosse presente nei dintorni una torre chiamata "della lanterna" e successivamente denominata TORRE DEL POUHET, ovvero DEL POZZETTO, da cui prese poi il nome l'intera zona e il POETTO stesso.
Tratto da: il portale sardo
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